marzia

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Informazioni personali

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operatrice culturale e critico letterario. Vincitrice di numerosi primi premi di poesia. Presidente e membro di giuria letteraria.Collabora per alcune riviste del settore poetico e letterario. Recensionista Per richiesta prefazioni e recensioni scrivere a : apollinaire,mc@libero.it

lunedì 1 novembre 2010

Assorta (a mia madre)

ASSORTA ( a mia madre)


T’osservo mentre guardi alla finestra,
lo sguardo oltre il pensiero, sembri assorta,
ed io che attenta cerco di capire,
cosa nella tua mente può passare.

Quanti saranno i nomi cancellati,
tanti quei volti andati e poi perduti,
lunghe le notti e faticosi i giorni,
a custodire i sogni trascurati.

Vorrei trovare scuse per parlarti
del vento, della pioggia e delle nebbie,
per toglierti dal cuore quell’angoscia,
che sento dal tuo petto traspirare.

Poi piano m’avvicino a quell’infisso,
e lacrimando tutta l’impotenza,
ti prendo per la mano e ti domando
dei tuoi ricordi ormai,persi nel tempo.


Marzia carocci

musa

MUSA


Ti odio perché leggi nel mio cuore
e porti in superficie i miei segreti,
non sempre sono doni della mente,
ma rovi che feriscono i pensieri.

Vorrei poterti chiudere per sempre,
lontano dai miei giorni d’impotente,
così dimenticata ed esiliata,
starai distante a me che ti rinnego.

Non posso con te fingere il pensiero,
perché nell’anima mi vivi e lì dimori,
conosci ogni mio istante e i sogni in volo,
ti prendi i miei sospiri e i desideri.

Poesia che mi conosci e a te non mento,
che vivi dentro al corpo e mi possiedi,
fa che i tuoi versi giungano nel cuore,
con soffi di carezze e senz’inganno.

Il corpo umano polvere diventa,
ma tu con il tuo canto prevarrai,
sui fogli resterai solida e fiera,
d’anima voce, eterna e di mistero.


Marzia Carocci

il barbone

BARBONE



Ali volevi e libertà di volo
scegliesti di abitare tutto il mondo,
stanco di mura,di lacci e di confini
e dei silenzi con le catene al cuore.

La barba incolta e gli occhi avevi spenti,
una bottiglia,qualche buon cartone,
lento il tuo passo,traballante andavi
e fischiettavi al cielo una canzone.

Fioccava forte quell’inverno freddo,
ti riscaldavi tracannando vino,
tanti cartoni,una coperta addosso
e quel tremore incatenò il tuo volo.

In mattinata presto,
sul grande prato immenso,
la neve bianca e lieve,
coprì la terra fredda,

sulla panchina steso,
un vagabondo inerme,
bottiglie vuote intorno,
e un fradicio cartone.

Marzia carocci

Di poesia ho vissuto

Ultimo mio libro uscito per la casa editrice "carta e penna"
Racconti realmente accaduti seguiti dalla poesia che è nata da alcuni di questi episodi.

Perche "DI POESIA HO VISSUTO"? perchè è grazie alla poesia che ho visto gli altri colori della vita,grazie al mio esternare ,sono riuscita a tirare fuori da me la parte che aveva bisogno di volare..
Di poesia vivrò, perchè non potrei farne a meno...


Marzia

PAROLE DELL'ANIMA

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introspezioni

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presentazione al Palagio di parte guelfa

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Con il presidente Bongiovanni e Mara faggioli

Con il presidente Bongiovanni e Mara faggioli
Con il presidente Bongiovanni e Mara faggioli alla quale ho presentato il libro che ha ricevuto il "Fiorino d'oreo"

Lastra a Signa "Fondazione Caruso"

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donne allo specchio recital

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teatro di San Quirico