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operatrice culturale e critico letterario. Vincitrice di numerosi primi premi di poesia. Presidente e membro di giuria letteraria.Collabora per alcune riviste del settore poetico e letterario. Recensionista Per richiesta prefazioni e recensioni scrivere a : apollinaire,mc@libero.it

venerdì 18 giugno 2010

recensione a "INTROSPEZIONI" di Massimo Barile

Prefazione

Le poesie di Marzia Carocci possono essere definite, senza ombra di dubbio, introspezioni di una donna che procede nella vita con passi incerti ma sempre protesa verso il domani con la consapevolezza di dover fare i conti, giorno dopo giorno, con le sofferte lacrime che rigano il volto stanco. Poesia dopo poesia si rivela capace di scandagliare la sua vita e anche quando ripensa ai giorni passati credo non lo faccia con nostalgia ma anzi prenda forza dai ricordi delle persone amate e dell'infanzia con le risate incoscienti e le corse a perdifiato nei prati: in tono decisamente e giustamente minore, perfino dagli incanti della natura fossero solo il profumo della legna bruciata, il cielo color cobalto o la luna splendente.

Camminando lentamente in questo mondo, silente e malinconico, il tempo scorre veloce ed inesorabile, brucia la vita e rimangono i ricordi che emergono dalle nebbie della memoria, barlumi di sogni che combattono per non svanire definitivamente ed allora si rimane pensosi, insicuri, confusi, dispersi nel presente a fluttuare lentamente in questa esistenza foriera di malinconie infinite e di incognite eterne.

La voce intima e segreta di Marzia Carocci prende vita in questo mondo poetico e richiama alla memoria le emozioni e i sentimenti, verifica la sua storia nel tempo che muta e ancora esalta la parola in ogni occasione le sia permessa, fa trionfare le evocazioni e gli incanti che sembrano sostenerla in questo vago errabondare.

Attraverso queste riletture l'Autrice vivifica il mistero che sembra portare con sé e penetra sempre più a fondo nel mondo interiore e nei meandri del suo percorso con riflessioni a volte struggenti ma consapevolmente riesce sempre a seguire una sua logica mai disperdendosi in affastellamenti d'immagini inutili o in consumate analogie.

La sua poesia esiste resiste e persiste alle difficoltà del cammino, a quel senso di incompiutezza che la pervade e forte è il desiderio di farsi cullare dall'armonia delle parole, rannicchiarsi nei vuoti lasciati dai desideri e dai sogni infranti ma è solo questione di un attimo perché subito dopo ne fa scaturire vibranti pulsioni, fulminee visioni e preziose indagini.

Simbolicamente quello di Marzia Carocci è un urlo d'amore, dolorosamente sentito e appassionatamente offerto, sotto questo cielo che nasconde l'arcano mistero e lei si pone assorta davanti ad uno specchio che riflette la sua anima inquieta, il domani incerto, il corpo inerme ed indolente in trepidante attesa della notte salvatrice che finalmente conduca in

sogni soavi cicatrizzando i graffi della vita e levigando i solchi nel viso grazie al sonno benefico.

Lasciandosi abbandonare a questa lenta deriva cercare di eliminare la sensazione del vuoto ed il tormento che hanno aperto nel cuore strazianti ferite rese ancor più lancinanti dall'incertezza dell'umana esistenza e dalla disperata ricerca di se stessa.

Alla cara autrice Marzia Carocci volevo solo ricordare che le parole non sono come il fumo che si disperde velocemente anzi, a volte, non si dissolvono mai rimanendo eterne a ricordare ciò che fummo ed anche se fan male come lame affilate lasciano tracce indelebili nel sedimento della nostra vita.

Proprio come le sue poesie, ultimo disperato tentativo di preservare un briciolo di memoria, sofferto canto del cuore, spontaneo ed appassionato, malinconico e struggente, linfa vitale per un' anima semplice capace di farsi statua di marmo o puro e semplice involucro da riempire: con acqua limpida o fango freddo, con foglie appassite o fiori profumati, con neve fresca o sabbia del deserto, con lacrime amare o ricercata essenza della felicità.

I frammenti di una vita risorgono su queste pagine come fossero tessuti bianchi, candidi ed immacolati, dove poter ricamare nuovamente il prezioso disegno dei giorni a venire grazie ai quali dopo aver lavato i ricordi poter asciugare le funeste lacrime, dissolvere le inquietudini e inebriarsi finalmente in un abbraccio amorevole, forte ed eterno.

Questa è la speranza, la mia e la sua, davanti all'immensità del Creato.

Massimo Barile

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Ultimo mio libro uscito per la casa editrice "carta e penna"
Racconti realmente accaduti seguiti dalla poesia che è nata da alcuni di questi episodi.

Perche "DI POESIA HO VISSUTO"? perchè è grazie alla poesia che ho visto gli altri colori della vita,grazie al mio esternare ,sono riuscita a tirare fuori da me la parte che aveva bisogno di volare..
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